Premesse
In questo periodo difficile di seconda ondata pandemica, abbiamo la responsabilità di essere consapevoli portatori di speranza; sentiamo la tensione di andare verso questi obiettivi:
Fare attività il più possibile in presenza: piuttosto che inventarci mille modi per fare le attività al computer, è molto meglio sfruttare tutta la nostra creatività per fare attività dal vivo, con tutte le attenzioni. È molto importante riconoscere e coccolare questa voglia di ritornare a fare attività in presenza: il modo più efficace di educare è divertirsi insieme. Quella che stiamo facendo ora è una “attività di mezzo”, dettata dalle circostanze.
Farli sorridere, farli sbizzarrire. Il timore del giudizio degli altri (accentuato dallo strumento nel quale “tutti guardano tutti” e in cui i rapporti sono rigidi e non naturali) inibisce i ragazzi che quindi non vogliono più raccontarsi ed esprimersi; noi dobbiamo tendere a creare un ambiente “leggero” di incontro in cui si sentano liberi di esprimersi.
Sfruttare l’attività online per raccogliere nuove idee e indagare i desideri dei ragazzi, sia per attività concrete, sia per approfondimenti su argomenti di interesse dei ragazzi, da trattare per un periodo di tempo definito in piccoli gruppi, anche per mettere le basi per future imprese in presenza o attività del consiglio degli anziani, alta squadriglia, noviziato o clan.
Suggerimenti concreti
Conoscenza dello strumento ("non si può chiedere ad uno strumento ciò che non può fare"): gli strumenti di videoconferenza hanno molte funzioni e molti limiti. Per utilizzarli al meglio li dobbiamo conoscere bene e non possiamo pretendere, da essi, qualcosa che non possono fare (ad esempio: il leggero lag fra i partecipanti non permette un canto corale, pertanto non possiamo pretendere di farne uno in videoconferenza). Dobbiamo conoscere quello che vogliamo proporre e il modo in cui lo vogliamo proporre, in modo tale da sfruttare le potenzialità del veicolo che usiamo.
Partire dall'interesse dei ragazzi che è vario e creativo: cucire le attività sulle esigenze dei ragazzi, invece che creare noi un’attività benservita.
Riappropriarsi degli spazi utilizzabili, ipotizzando con creatività tutte le possibilità percorribili, in modo tale da trovare luoghi ampi per potersi incontrare in presenza ma mantenendo le distanze giuste. Per esempio, riteniamo opportuno utilizzare le chiese anche per fare attività di gioco, che non significa essere blasfemi, anzi, crediamo possa avvicinare ad un’idea di Chiesa viva e attiva, e non lontana e austera. Si possono riscoprire anche piazze, parchi e altri luoghi...
Non tendiamo a strafare: troviamo il più possibile cose piccole che aiutino a ritrovare una normalità.
Ricordiamoci che non siamo i soli a cercare di rendere interessanti le videoconferenze. Ci sono esperti interessati a (e pagati per) creare strumenti utili allo scopo. Pertanto invitiamo ad attingere a piene mani al materiale facilmente reperibile online (come questa lista di giochi che si possono realizzare su Zoom), per poi adattarlo alle nostre necessità educative.
Conclusioni
L’espressione è la tecnica che in questo momento storico va maggiormente a supporto dei ragazzi, che gli permette di comunicare nell’isolamento. Aiutarli a tirare fuori pensieri ed emozioni sarà fondamentale. Ci auguriamo che questi spunti possano stimolare i capi ad approfondire cosa significa ESPRESSIONE come strumento educativo, che può aiutarli ad esprimersi con “stile”, con qualità, con sincerità. Esprimersi a casaccio, istintivamente, sui social, non esprime la nostra vera natura, è un abbruttimento. Riflettere su come comunichiamo è un’occasione di ritornare anche sul concetto di stile scout.
Esprimersi sarà più importante dopo la pandemia di quanto era prima… abbiamo perso l’abitudine a farlo, ma è una componente essenziale della nostra natura umana...
Tre cose che possono caratterizzare le attività di espressione in questa fase:
- semplicità (non complichiamoci la vita, ma coinvolgiamoli)
- attenzione al ragazzo (non scegliere cosa abbiamo voglia di fare, ma cosa è adatto)
- essere segni di speranza (reagire in modo positivo a ciò che ci capita → resilienza)
Cosa abbiamo accumulato dentro, senza poterlo tirare fuori? Lo stimolo dell’espressione può essere una valvola di sfiato, per non esplodere!!! Piuttosto sostituiamo la pressione interiore con esplosione di gioia… stimoliamo a “lasciarsi andare” e lasciarsi trasportare da questa nuova aria di uscita dalla pandemia… un rinascimento!
Far emergere le capacità dei ragazzi … sta ai capi riuscire a creare la cornice in cui il ragazzo riesce a dipingere il suo quadro. Scopo di questo documento è dare idee di cornice… riscoperta dell’espressione come stimolo perché i ragazzi possano far emergere le loro capacità.
È fondamentale che anche i capi partecipino sempre in queste attività; non devono essere giudici esterni, ma attori sul palco insieme ai ragazzi… superare le paure anche dei capi… per non trasmetterle ai ragazzi.