Green Life Project Diario di viaggio dell'uscita didattica effettuata dalla classe 2De

ESCURSIONE IN CAMPIGNA

La gita di quest’anno ha rappresentato la seconda tappa del percorso dedicato all’educazione ambientale iniziato l’anno scorso. Ci sono state diverse differenze: la principale è stata la durata, di due giorni anziché di uno. Un altro cambiamento molto importante è stata la difficoltà dei percorsi: infatti le escursioni del primo giorno erano di livello elevato; inoltre la pioggia ha reso il sentiero scivoloso e faticoso, mentre quello del secondo giorno era simile a quello dell’anno scorso, decisamente più semplice e meno impegnativo. Ci siamo divertiti molto, nonostante la fatica; ma l’esperienza più bella è stata senza dubbio quella di stare tutti insieme e di condividere le nostre emozioni. Possiamo quindi dire che siamo cresciuti insieme a questo progetto! BRONZONI, LUPO, CHIACCHIO, ANNESE
In preparazione alla gita, il professor Maldini e la professoressa Nasolini ci hanno descritto i percorsi che avremmo fatto, la struttura in cui avremmo alloggiato e il materiale di cui avremmo avuto bisogno. Uno degli aspetti fondamentali quando si fa un’escursione in montagna è infatti avere l’abbigliamento adatto.

Ci è stato spiegato che sarebbe stato opportuno vestirci "a strati" perchè le condizioni metereologiche erano instabili e molto variabili. Per affrontare una camminata di media difficoltà è bene indossare pantaloni comodi o leggins, maglietta a maniche corte, maglia a maniche lunghe in caso di temperature più fresca, infine una felpa oppure un pile. Ai piedi, calzini grossi e alti fino al ginocchio sotto scarpe preferibilmente da trekking o perlomeno con fondo scolpito. Dentro lo zaino è bene sempre portare con sé un cambio completo (in caso di pioggia e fango), un litro d’acqua, qualche snack, un cappello in caso di molto sole, eventualmente crema solare, un k-way. Dovendo pernottare, ci sarebbe occorsa anche una piccola valigia, in cui riporre: un asciugamano o accappatoio per la doccia, un cambio per la sera e per il giorno dopo, scarpe da ginnastica e un beauty con il necessario per la propria igiene. Tutte indicazioni che, durante la gita, ci sono state molto utili; in particolare il primo giorno, durante una non semplice discesa, quando pioggia battente e fango avrebbero reso pericoloso il sentiero se non avessimo avuto tutti (o quasi…) abbigliamento e attrezzatura giusti! Sofia Gottardo, Carlotta Piraccini, Lucrezia Cilenti

Nei giorni 19 e 20 Maggio ci siamo recati al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi per trascorrere due giorni in mezzo alla natura. Dopo l'estenuate camminata del primo giorno, sotto la grandine, verso le 18 siamo arrivati all'agriturismo. Siamo subito corsi in camera a lavarci e un'ora dopo siamo scesi per la cena. Dopo mangiato abbiamo giocato a carte tutti insieme, professori compresi. Successivamente siamo saliti in camera ma non con l'intento di dormire... Infatti ci siamo ritrovati tutti noi alunni in camera del Prof Moretti per fare due chiacchiere. Iniziando con discorsi superflui, ci siamo ritrovati a parlare di com'era la sua vita prima che iniziasse ad insegnare e ci ha raccontato alcuni aneddoti che lo hanno segnato profondamente. Questa è stata un'occasione importante per farci capire che mai sapremo cosa ci riserverà la vita, e sicuramente aver parlato con lui di queste cose ha rinforzato il nostro rapporto. Pensavamo che questa gita sarebbe stata faticosa e noiosa, invece si è rivelata interessante e divertente ma, soprattutto, ci ha unito come classe in quanto siamo riusciti a superare le difficoltà insieme. Siamo stati molto felici di aver svolto questa esperienza. ASJA BIONDI, FEDERICA SAPIGNA, ELENA ROSSI

Dopo aver pranzato all'Eremo dei Toschi, siamo partiti per tornare verso l'agriturismo in cui alloggiavamo. Prima, però abbiamo scattato qualche foto e ci siamo fermati per un attimo a contemplare la bellezza di quel luogo magico e immerso nella natura più incontaminata che ci sia mai capitato di ammirare. L'inizio del percorso non è stato difficile, anche perché eravamo sazi e felici dopo aver pranzato con alcuni dei prodotti tipici del podere, ma la discesa finale invece è stata decisamente impegnativa: prevedeva infatti ampi scalini formati dal terreno e da alcune parti in legno, ma soprattutto risultava piena di fango a causa della pioggia battente.

Crediamo però che questa parte ci sia stata anche molto utile, poiché grazie alla difficoltà incontrate ci siamo uniti ancora di più: abbiamo imparato ad aiutarci a vicenda e a sostenere gli altri nelle difficoltà; infatti non sono mancate le cadute, alcune anche piuttosto dolorose! È stata davvero un'impresa cercare di rimanere stabili su una superficie così scivolosa esposti alle intemperie e al freddo. Una delle motivazioni più forti, in quel momento, era il desiderio irrefrenabile di arrivare al rifugio prima possibile per lavarci e poi saziarci nuovamente.

Pur essendo usciti da questa gita con piedi e schiena doloranti abbiamo imparato molto. Oltre a farci sentire più vicini l'un l'altro, ci ha fatto scoprire il meraviglioso mondo della natura, ha permesso a tutti noi di conoscere elementi nuovi che magari prima tendevamo ad ignorare. Senz'altro è stata faticosa, ma ne è valsa la pena per quello che abbiamo potuto ammirare durante la camminata, nonostante la triste condizione dei nostri scarponcini al termine della giornata.

Il percorso dell'Acquacheta è un’escursione della durata di quattro ore e mezza, comprese anche soste e ritorno. Lunga nove chilometri, permette di esplorare al meglio la flora e la fauna caratteristiche del territorio delle Foreste Casentinesi. Prima di partire abbiamo scoperto grazie a un cartello esplicativo e alla nostra guida, Riccardo, che Dante Alighieri, a suo tempo, aveva scritto un brano della Divina Commedia ispirato a questo percorso; più in particolare alla Cascata dell'Acquacheta.

Questo tracciato è stato bello e interessante dal punto di vista naturalistico, ma anche abbastanza insidioso e stancante dal punto di vista fisico, soprattutto a causa delle condizioni meteorologiche che hanno portato qualche disagio durante la camminata. Infatti la pioggia del giorno precedente ha generato una grande quantità di fango, che abbiamo naturalmente poi incontrato anche il giorno successivo. Forse, però, col fango ci siamo divertiti ancora di più di quanto avremmo potuto fare e abbiamo innalzato il livello della nostra attenzione per evitare le probabili cadute nei tratti di ripida discesa. Durante il tragitto per arrivare alle cascate, abbiamo fatto numerose soste per renderci conto del luogo dove ci trovavamo e ammirarne flora e fauna, come ad esempio un fantastico esemplare di salamandrina; ma anche aspetti culturali, come le tracce di popoli medievali che avevano costruito strade con lastre di rocce e di popolazioni dei primi del Novecento che avevano edificato un mulino ad acqua tutt'ora in piedi, anche se non più utilizzato come tale.
Arrivati alla cascata siamo rimasti affascinati dalla sua bellezza e della maestosità con la quale dominava tutto il territorio circostante. Auguriamo a tutti di vivere un'esperienza così intensa come quella che abbiamo vissuto noi e di restarne abbagliati allo stesso modo, se non di più.
Il primo giorno di escursione, dopo una lunga camminata, siamo giunti all’Eremo dei Toschi, un podere dove abbiamo mangiato diversi tipi di formaggio di capra, prodotta dai proprietari dell'allevamento.
C'era un grande vastità di terreno destinata al pascolo di questi animali che ci ha ammaliato, ma la parte più interessante è arrivata dopo il pranzo. Infatti la proprietaria ci ha raccontato come è nata la loro azienda e quante fatiche hanno dovuto affrontare, lei e suo marito, per realizzare il loro sogno; ma anche che sono stati fortunati, in quanto hanno sempre ricevuto l'apprezzamento e il sostegno dei loro genitori.

Ci ha precisato che hanno impiegato anni per riuscire a rimettere in sesto quel vecchio casolare abbandonato comprato ad un prezzo molto basso, ma adeguato alle condizioni in cui versava; sono riusciti però a ristrutturalo e a trasformarlo ora nella loro casa. Ha poi proseguito spiegandoci la condizione di solitudine in cui vivono: questo ha fatto crescere ancora di più in noi il rispetto e l’ammirazione nei confronti della loro scelta. Infatti siamo rimasti meravigliati dall'amore che dimostrano verso la loro famiglia, ma soprattutto verso il luogo che li circonda; ci hanno fatto capire che anche se non si hanno a disposizione tutti i comfort presenti in città, si può essere comunque felici, forse persino più felici di chi conduce una vita più normale. Abbiamo imparato tanto dai loro racconti e adesso siamo sicuri che anche se il nostro sogno nel cassetto ci sembrerà impossibile, non dobbiamo mai perdere la speranza di realizzarlo e comunque provare, andando sempre fino in fondo; soprattutto dobbiamo fidarci delle persone che ci amano e ci sostengono da e per sempre. Giulia Rossi, Matteo Maraldi, Manuel Rizzo, Tommaso Zignani

Green Life È Un Progetto Del Liceo Monti Di Cesena Curato Dal Prof. Stefano Maldini Con La Collaborazione Dei Docenti Del Consiglio Di Classe Della 2De
GLI STUDENTI DELLA 2DE: ANNESE FEDERICO BIONDI ASJA BRONZONI PIETRO CANTONI ANDREA CHIACCHIO MARCO CILENTI LUCREZIA GOTTARDO SOFIA LUCCHI NOEMI LUPO ANTONY MARALDI MATTEO MARINGOLO REGINA MONTALTI LIDIA PIRACCINI CARLOTTA PORTELA DE ARAUJO RIZHA STELA RICCI ELENA RIZZO MANUEL ROSSI ELENA ROSSI GIULIA SANTORO VERONICA SAPIGNA FEDERICA ZIGNANI TOMMASO
Created By
Gioachino Colombrita
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