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DORIAN GRAY

«Il ritratto di Dorian Gray», di Oscar Wilde, è una delle opere più celebri della letteratura di tutti i tempi. E’ la storia di un bellissimo giovane, che gradatamente si rende conto del suo carisma e del suo fascino, e lo mette al servizio della sfrenata ricerca di una vita all’insegna del bello, del piacere, dell’impossibile, senza limiti e senza regole… e senza alcuno scrupolo morale.

Per realizzare l’adattamento teatrale di un romanzo così celebre e denso di significati, è necessario darsi fin da subito degli obiettivi ben precisi, perchè non è possibile ricavarne una versione integrale. Abbiamo quindi estrapolato dal testo originale solo una serie limitata di episodi, scegliendoli in modo tale da poter rappresentare in maniera molto sintetica l’ossatura di base del romanzo, alcuni momenti fondamentali della vicenda, uno sviluppo adeguatamente significativo della trama.

Ciò fatto, in seconda battuta abbiamo strutturato l’opera secondo la finalità che più ci interessava: presentare la storia di Dorian Gray da un punto di vista ‘diverso’, vale a dire lasciando il protagonista sullo sfondo, e mettendo invece in primo piano gli altri personaggi. In definitiva, il dramma rappresenta soprattutto il loro punto di vista, i loro discorsi, azioni, riflessioni, scelte… per metterci di fronte ad una domanda: cosa faremmo tutti noi, oggi, di fronte al Dorian Gray che, forse, alberga anche nel nostro io più oscuro?