ETEROCROMIA delle iridi due occhi, due colori
Il colore degli occhi è determinato dalla genetica: geni EYCL1, EYCL2, EYCL3 (le tre colorazioni principali), tuttavia non è possibile avere la certezza matematica del colore che avranno gli occhi proprio perché è un tratto poligenico. Varianti che incidono sulla colorazione degli occhi: clima e ambiente
L'eterocromia è la caratteristica somatica di quegli individui o animali che presentano un'iride di colore diverso dall'altra.
Essa è dovuta alla differente presenza di melanina che pigmenta l'iride nei due occhi e a fattori poligenici che determinano la genetica stessa dell'iride.
Ciò vuol dire che, dove la concentrazione di melanina è più bassa o addirittura nulla, l'occhio si presenterà azzurro o blu. Mentre si andrà via via scurendo fino al marrone dove questo pigmento è molto concentrato.
Completa o settoriale/parziale
Rispetto a quella settoriale, l'eterocromia completa è meno diffusa e prevede i due occhi di colore totalmente diverso. Nel caso della parziale solo una parte è interessata.
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- CONGENITA/EREDITARIA: chimerismo, inattivazione del cromosoma X per le donne, infezioni virali del feto che alterano i geni legati al colore dell'iride
- ACQUISITA: traumi, reazioni a farmaci e malattie oculari come la sindrome di Horner e Waardenburg, la ciclite eterocromica di Fuchs o il glaucoma pigmentario.
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MOSAICISMO SOMATICO O ETEROCROMIA?
Per mosaicismo somatico o cromatico si intende la diversità di variazioni tonali nella stessa iride, in quanto ogni singola cellula produce livelli differenti di pigmentazione.
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Nel caso di eterocromia settoriale solo una parte dell'iride presenta una diversa pigmentazione, l'area è netta e ben distinta.
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L'eterocromia negli esseri umani è molto rara, riguarda infatti solo l' 1% delle persone. E' invece piuttosto comune in alcuni animali quali cani, gatti e cavalli.
Attenzione!
L'eterocromia non è un difetto né una patologia
curiosità
Oggigiorno questa caratteristica somatica risulta essere solo un fattore di particolarità, mentre nei tempi antichi veniva fortemente associata al temperamento dei singoli individui e considerata una dote. Si narra che Alessandro Magno avesse occhi di colore diverso, uno nero e l'altro azzurro, e questo è stato un elemento alquanto interessante per la comprensione della sua grande personalità.
Ma l’iride non è solo colore, è anche un elemento di unicità e identificazione. Ogni singola iride infatti è unica ed è caratterizzata da una serie di informazioni discriminanti e determinanti l’identità oculare di un individuo. Ciò consente l’utilizzo sempre più diffuso e massificato del riconoscimento dell’iride piuttosto che dell'impronta digitale.
Un caso curioso: David Bowie era eterocromatico?
No.
Da giovane l'artista aveva ricevuto un pugno che gli danneggiò la pupilla, che sarebbe rimasta perennemente dilatata: viene chiamata anisocoria, la condizione in cui gli occhi di una persona hanno le pupille di dimensione diverse, legata a una dilatazione anormale di uno sfintere pupillare rispetto all’altro. I medici riuscirono a salvargli l’occhio, ma l’unghia del suo "aggressore" aveva scalfito la superficie del bulbo oculare, paralizzando permanentemente i muscoli che contraggono l’iride.
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Presentazione a opera di Camilla Cioccoloni