A CONTATTO CON L'AUTORE Di Erika Mazzi

CHI INCONTRIAMO?

Lorenzo Franzetti è un giornalista e scrittore di Angera, appassionato di due ruote. Egli ha fatto della strada e del ciclismo la sua vita, lavorando dapprima come cronista di gare di questo sport, per poi parlare della sua passione anche nei racconti narrativi scritti nel tempo libero della sua vita da pendolare. Un'esperienza lavorativa ai confini di Milano, presso un editoriale di cronaca, ha portato l'autore a sperimentare una vita monotona scandita da continue attese e tempi morti. Ma forse è stata proprio questa la sua fortuna. I suoi regolari e noiosi viaggi in treno, gli hanno concesso del prezioso tempo da dedicare alla sua più grande passione oltre al ciclismo: la scrittura. E da questi racconti pubblicati su un blog durante i mattutini viaggi nasce il libro esordio del Franzetti: "Dove finisce Milano" (Pietro Macchione Editore, 2011), una raccolta di verosimili vicende accadute nella periferia di Milano, una zona che ha provocato un enorme impatto sull'autore tanto da costringerlo a decidere di cambiare vita, tornando a lavorare nella bottega di biciclette a conduzione familiare.

La classe 1BI ha avuto il piacere di incontrare l'autore durante un'ora di lezione di italiano

Si è parlato del suo libro esordio, ma si sono approfonditi temi quali la scrittura e la vita nelle periferie delle grandi città

Noi ragazzi abbiamo partecipato all'incontro nell'ottica di apprendere dall'esperienza di questo professionista

LA SCRITTURA PER FRANZETTI

Per Lorenzo Franzetti scrittura non è altro che condivisione di esperienze, idee e pensieri con un pubblico di lettori. L'autore è come un oratore che si rivolge alle persone trasmettendo loro le proprie opinioni riguardo un argomento, i propri ideali o le proprie avventure. La scrittura è quindi una disciplina complicata, che deve essere allenata costantemente per essere perfezionata. Una buona scrittura deve permettere al lettore di immedesimarsi nell'autore. Certo, l'esperienza di Franzetti ha contemplato due tipi di scrittura: una di carattere lavorativo e giornalistico è un'altra svolta nel tempo libero, per passione. Le due cose sono completamente differenti, anche per ragioni di tempistiche di scrittura. L'autore favorisce la scrittura per passione, la quale consente di prendersi il tempo necessario, senza dover sottostare a delle scadenze di tempo ma potendosi godere il PIACERE DI SCRIVERE.

Copertina del libro "Dove finisce Milano" (2011, Pietro Macchione Editore), libro esordio di Lorenzo Franzetti

L'IDEA DEL LIBRO

L'idea del libro è quella di raccontare e condividere con i lettori le avventure monotone e grigie di una vita da pendolare, nonché una sconosciuta zona della periferia di Milano dove il Franzetti ha occasione di lavorare. Il tema principale sarà proprio la vita nei sobborghi della grande città della Lombardia. Il libro nasce dall'unione di una serie di brevi racconti scritti per un blog dal Franzetti durante i regolari viaggi in treno, ambientati appunti nella zona periferica di Milano. Come lui stesso ha affermato si tratta di "libri da treno, scritti in treno". Per l'autore, il titolo di questo libro ha un duplice significato: "Dove finisce Milano" indica, in senso geografico, la zona periferica di Milano, dove sono ambientati i racconti del libro ma anche, se si fa riferimento alla vita di Franzetti, la fine appunto e la decisione di abbandonare il lavoro nel Milanese per tornare alle origini.

COSA VUOLE TRASMETTERE L'AUTORE?

IL TEMA DEL LIBRO

In questo libro, Lorenzo Franzetti porta la periferia della città di Milano ai lettori. Descrive questa zona come area di raffronto fra diverse realtà. La periferia in questi racconti viene vista come luogo di grandi contrasti e di crudezza. Un ambiente ben diverso da quello che noi tutti immaginiamo al pensiero della grande città di Milano. La parte ignota di una società cruda, che nasconde l'area dove vive la popolazione autoctona di Milano. Franzetti descrive il degrado di queste zone, aree di conflitti molto accesi. Egli crede che per una persona, l'impatto che si prova per una nuova città sia primariamente sensoriale, crede che si abbinino quindi degli odori e delle immagini ad un luogo. Lui, a quest'area così occulta di Milano, ha sempre associato un odore molto sgradevole, molto simile a quello di un grande minestrone. Ed è proprio questo ciò che vuole trasmettere con il suo libro: cerca di descrivere con parole e avvenimenti quello che giornalmente ha vissuto in quei luoghi, per far percepire con i sensi al lettore tutto ciò che veniva assimilato da lui durante questa sua esperienza di vita.

A CURA DI ERIKA MAZZI

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