Il mito e l'epica in Grecia

Che cos'è il mito? È innanzitutto un metodo per conoscere la realtà e l'uomo, spiegandone i fenomeni e i comportamenti. È, quindi, uno strumento interpretativo e fonte di saggezza per gli antichi.
Cosa significa la parola mito?
La parola deriva dal greco e vuol dire "racconto, narrazione, storia". Il mito, infatti, narra le vicende di eroi, dèi, di semidei e uomini.
Come possono essere classificati i miti?
1) Miti che spiegano l'origine del mondo e degli uomini 2) Miti che spiegano l'origine di fenomeni naturali 3) Miti che spiegano la nascita di determinate istituzioni sociali o la fondazione di città 4) Miti che descrivono la nascita e le imprese di dèi ed eroi
Come venivano tramandati i miti?
Erano tramandati ORALMENTE di generazione in generazione. Vi erano, inoltre, delle figure preposte all'esecuzione di questi canti, chiamate AEDI (< gr. ado: canto), cantori che si esibivano con l'accompagnamento musicale.
Nel corso dei secoli, inoltre, il mito poteva subire delle variazioni o arricchirsi di dettagli e aggiunte. Di uno stesso mito, infatti, possono esistere numerose versioni con finali del tutto diversi. Il mito non va considerato come un fossile, ma è un repertorio di tradizioni e credenze che poteva essere sempre rifunzionalizzato.
I miti, quindi, rappresentano per noi un documento di fondamentale importanza, per conoscere la cultura, gli usi e i valori di una determinata società.
Qual è la struttura del mito?

La struttura del mito è molto simile a quella di altri tipi di narrazione e prevede: una situazione iniziale; uno svolgimento, in cui si narrano gli eventi principali e agiscono i vari personaggi; una situazione finale o conclusione.

Quali sono i protagonisti del mito?
  • Uomini comuni;
  • Dei, semidei, eroi;
  • Creature fantastiche o mostruose.
Quali sono le caratteristiche del TEMPO e dello SPAZIO?
  1. Il TEMPO è per lo più INDETERMINATO, molto lontano, per conferire alla narrazione un valore perenne, di eternità;
  2. I LUOGHI sono spesso aperti e immaginari, ma posso fare da sfondo al mito anche scenari di guerra o viaggi.
Com'è il linguaggio adoperato nel mito?

Poiché i miti erano tramandati ORALMENTE, chi li narrava doveva ricordarli facilmente e chi li ascoltava doveva comprenderli senza difficoltà. Il linguaggio del mito è, quindi, caratterizzato da frasi brevi e semplici, ricche di ripetizioni, in modo tale da favorire la memorizzazione. Frequenti sono anche le similitudini che, attraverso dei paragoni, chiariscono concetti complessi.

Sei in grado di riconoscere questo mito dalle immagini?
Si tratta del mito del Minotauro, figlio di Pasifae e di un toro inviato dal dio Poseidone. Già sposa di Minosse, re di Creta, Pasifae partorì una creatura mostruosa, metà uomo e metà toro. Il Minotauro fu rinchiuso nel Labirinto del palazzo di Cnosso, costruito da Dedalo. La storia narra che il Minotauro si cibasse di sette fanciulli e sette fanciulle, inviati dalla città di Atene come tributo a Creta. Fu l'eroe Teseo, figlio del re greco Egeo, a porre fine a questa situazione, uccidendo il Minotauro, grazie all'aiuto della bella Arianna, figlia di Minosse.
Nel patrimonio mitologico greco, vi sono due miti molto famosi, a partire dai quali furono composte le prime opere della letteratura greca. Li conosci?
Il primo mito è quello della GUERRA DI TROIA, combattuta dagli Achei contro i Troiani in Asia Minore, per vendicare l'offesa subita per opera di Paride (figlio di Priamo, re di Troia), che aveva rubato al re di Sparta Menelao la bella moglie Elena.
Il secondo mito è quello del viaggio di ritorno (gr. nostos) di Ulisse da Troia ad Itaca. Ulisse, eroe della Guerra di Troia, attraverso numerose peripezie, riesce con il suo ingegno e la sua astuzia a riconquistare il potere in patria, facendo strage dei Proci, nobili prepotenti che ambivano al suo potere e a sua moglie Penelope.
I canti relativi alla Guerra di Troia e al viaggio di Ulisse furono raccolti intorno all'VIII sec. a.C. da un aedo di nome OMERO. Omero, della cui esistenza molti studiosi dubitano fortemente, avrebbe rielaborato la tradizione orale dei canti mitici, componendo i due POEMI EPICI più importanti dell'antichità: L'ILIADE (< Ilio: Troia) & l'ODISSEA (<Odisseo: Ulisse).
Ma cosa significa EPICA e cosa narra?
Il termine deriva dal greco e significa "parola, verso". I poemi epici, infatti, narrano in versi (ESAMETRI) le gesta (imprese) di un eroe e/o di un popolo: guerre epocali, duelli, viaggi avventurosi, amori leggendari. L'epica è, quindi, la veste letteraria preferita dal mito.
Chi erano i destinatari dell'epica?

L'epica era una forma di intrattenimento che ebbe grande successo presso il pubblico antico. Le persone erano solite radunarsi nelle corti dei palazzi o nelle piazze delle nascenti poleis per assistere alle performance degli aedi. L'epica, infatti, è una poesia concepita e destinata a una collettività, che ne condivide valori, credenze e usi.

Quali sono i personaggi dell'epica?

I protagonisti dei poemi omerici sono eroi, termine che deriva dal greco e che originariamente significava "guerriero, nobile". Successivamente la parola passò a designare un uomo coraggioso, forte e leale, esemplare per la società.

In quali occasioni agiscono gli eroi?
  • In guerra: sfide, duelli, imprese;
  • In viaggio: avventure eccezionali, incontri con esseri mostruosi o dotati di poteri sovrumani.
Quali erano i tratti distintivi dell'eroe? L'eroe omerico era:
  • Agathós "buono", nel senso di nobile e virtuoso;
  • Kalós "bello": per i Greci alla bellezza esteriore corrisponde sempre la perfezione interiore ("bello" quindi "giusto", "virtuoso").
Su cosa si fonda il suo modello comportamentale?
  • Sul coraggio, sull'individualismo (deve sempre emergere il valore del singolo) e sull'onore.
Le gesta degli eroi hanno come unico scopo il raggiungimento della GLORIA, unica vera fonte di immortalità, capace di tramandare le loro imprese attraverso i secoli.

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