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Lavoro minorile in Bangladesh

Condizioni nelle fabbriche del Bangladesh

Le fabbriche irregolari producono abbigliamento che verrà messo in vendita a livello locale ma anche capi per le grandi marche internazionali.

Nonostante i miglioramenti avvenuti negli ultimi anni, il settore tessile in Bangladesh è uno dei settori in cui persistono condizioni di lavoro spesso inumane e in cui, la sicurezza degli operai, le paghe bassissime, la violenza sulle donne e sui minori, creano situazioni che rasentano la schiavitù.

Gli operai rischiano anche di ammalarsi di silicosi a causa dell'inalazione della polvere di silicio che viene usata per sbiancare i che viene usata per sbiancare i jeans.

Lavoro minorile

In Bangladesh vivono circa 56 milioni di bambini, molti dei quali non possono andare a scuola, perché devono lavorare per contribuire al reddito familiare. Il paese ha una popolazione di oltre 156,5 milioni di abitanti è tra i più densamente popolati al mondo, nonché uno tra i più poveri: il 43% della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Ed è proprio la povertà la causa principale dell’incidenza dello sfruttamento minorile in Bangladesh, insieme all’accettazione culturale del fenomeno. Ciò non equivale ad affermare che la povertà conduca necessariamente al lavoro minorile. Tuttavia, sono le famiglie economicamente più vulnerabili quelle da cui provengono i piccoli lavoratori e le piccole lavoratrici. Purtroppo, la crisi finanziaria globale ha ulteriormente spinto i minori ad avviarsi precocemente al lavoro, specie verso le forme di sfruttamento più nocive e pericolose che includono il lavoro nell’edilizia, nelle industrie tessili, di tabacco, nei campi, la raccolta dei rifiuti, lo sfruttamento sessuale.

Spesso molti bambini sono costretti a lavorare perché orfani o separati dalle famiglie, e si ritrovano a vivere da soli in strada, tra l’abbandono e la miseria più totale, spesso privi d’assistenza medica, istruzione ed accesso ai più elementari servizi sociali di base. Questi bambini sono i più facilmente esposti ad abusi e sfruttamento e crescono ai margini della società. Questa condizione non compromette soltanto lo sviluppo psicofisico e morale del bambino, la sua istruzione, ma danneggia anche la crescita economica del paese, perpetuando così il ciclo della povertà. Lo sfruttamento del lavoro minorile è dunque una conseguenza della povertà, ma ne è anche una causa.

Marche d'abbigliamento coinvolte

HM
BENETTON
ZARA
OVS
COIN
IANA
CALZEDONIA
DIADORA

Perché i capi di abbigliamento sono prodotti in Bangladesh?

Perché la materia prima costa pochissimo e la manodopera poco più ma anche perché i negozi comprano i capi d'abbigliamento a 90 centesimi in Bangladesh e li rivendono a un prezzo molto più alto.

Il destino dei lavoratori invisibili

Una nuova tragedia ha colpito l'industria dell'abbigliamento low-cost del Bangladesh quando nel 2013 un palazzo alla periferia di Dacca è crollato causando almeno 161 morti e oltre mille feriti. Per il paese asiatico, serbatoio di mano d'opera a basso costo per le catene di abbigliamento europee e americane, è una delle più gravi sciagure che giunge a soli cinque mesi dal pauroso rogo della fabbrica di vestiti Tazreen Fashion Factory, nel distretto industriale di Ashulia costato la vita a 120 operai. Il moderno edificio di otto piani, chiamato Raza Plaza e situato nella zona industriale di Savar, a nord ovest della capitale, si è piegato su se stesso come un castello di carte, intrappolando centinaia di operai e impiegati. La tragedia è avvenuta verso le 9 del mattino quando i dipendenti erano già al lavoro dietro le macchine da cucire e i telai di cinque grandi aziende di abbigliamento che lavorano per l'esportazione in tutto il mondo, tra cui anche l'Italia. La scena è stata paragonata da un sopravvissuto a quella di un potente sisma. La struttura ha cominciato a cedere dall'alto e poi si è afflosciata al centro tra una nuvola di polvere.

SALVI PER MIRACOLO - Molti sono riusciti miracolosamente a scappare prima che il soffitto crollasse sulle loro teste. I soccorritori, aiutati dall'esercito, hanno estratto i corpi di centinaia di persone incastrate tra le solette di cemento e i tondini di ferro. Molti per fortuna erano ancora vivi, anche se con gli arti mutilati. Dalle immagini delle tv, si sono visti i rotoli di stoffe colorate schiacciati tra i piani. Il tessuto è stato usato dai vigili del fuoco per trasportare i superstiti e avvolgere i feriti. Il ministro degli Interni, recatosi sul posto, ha ipotizzato che il collasso sia avvenuto per un difetto di costruzione. È poi emerso durante la giornata un particolare drammatico sulle condizioni dello stabile. Il palazzo era considerato pericolante tanto che due giorni fa era stata ordinata l'evacuazione dei lavoratori dopo che si erano aperte delle crepe nel soffitto degli ultimi piani. Ma, dopo un sopralluogo, i manager delle aziende ieri avevano chiesto agli addetti di tornare al lavoro per non fermare la produzione.

H&M NON MANTIENE I SUOI IMPEGNI

Il 2018 è arrivato e H&M si è presentata ai suoi azionisti con un utile di 2,6 miliardi. Niente, neanche una parola sul salario dignitoso. L’azienda dichiara di pagare salari superiori a quelli minimi volutamente dimenticando che il salario minimo previsto in certi paesi è a dir poco scandaloso e insufficiente a dar un minimo di dignità di vita a un lavoratore. Se poi si indaga sulla reale composizione dei salari pagati da H&M si scopre che la loro differenza rispetto ai salari minimi previsti per legge è data da ulteriore sfruttamento come straordinari e lavoro domenicale. In ogni caso, se anche prendiamo le cifre pubblicate da H&M come riferimento, è chiaro che i lavoratori portano a casa solo una frazione di ciò che costituirebbe un salario dignitoso.

Nel 2013 H&M, il noto marchio di moda a basso costo, si impegnò a offrire un salario dignitoso a 850.000 dei lavoratori che producono i loro abiti nei cosiddetti paesi in via di sviluppo. Un battage pubblicitario teso a dimostrare l’eticità e la solidarietà sociale del gruppo.

In Bangladesh la cifra riportata da H&M è di 79 euro al mese mentre un salario dignitoso dovrebbe essere quasi cinque volte più alto (374 euro). In Bangladesh, è bene sottolinearlo, si realizza buona parte della produzione H&M.

Created By
Giulia Garavaglia
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Credits:

Fonti da cui è stato tratto il testo: https://www.unicef.it/doc/5592/lavoro-minorile-un-progetto-unicef-per-i-bambini-del-bangladesh.htm https://www.unicef.it/Allegati/Report_Banglasdeh_2014%20.pdf https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2013/04/29/news/bangladesh-57720746/ https://www.adnkronos.com/2018/12/19/orlando-bloom-tra-bimbi-lavoratori-del-bangladesh_nPhZSdVzCZdLRi8RYxtMVI.html https://bloggeosite.files.wordpress.com/2018/02/il-lavoro-minorile-nellindustria-tessile.pdf https://www.osservatoriodiritti.it/2019/01/31/bangladesh-tessile-economia/ https://www.huffingtonpost.it/regina-catrambone/l-infanzia-negata-dei-bambini-vittime-di-schiavitu-e-lavoro-forzato_a_23498040/ https://raiawadunia.com/moda-e-sfruttamento-hm-non-mantiene-i-suoi-impegni/