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La shoah “Le deportazioni in europa nel 900” Scuola primaria e secondaria di gavoi

Il tema della Shoah da sempre ha coinvolto il nostro istituto, in tutti gli ordini di scuola, dall’Infanzia alla scuola Secondaria, con azioni e attività che ricordano questa data .Quest’anno , nell’ambito di un percorso comune ed coordinato ha preso vita un progetto che unitariamente ha interessato la scuola Primaria e Secondaria.

27 gennaio 2020

Il 27 gennaio è il giorno del silenzio. E’ il giorno della meditazione e della riflessione. E’ il giorno del dramma di una vicenda umana che per l’atrocità e banalità del male non può essere dimenticato né può passare inosservato.

E’ il giorno del ritorno ad una distruzione, allo sterminio di un popolo, ad un evento così terribile per la storia del genere umano in memoria le nostre scuole hanno partecipato con due percorsi di ampio respiro.

Il primo è quello della scuola Primaria “ Viaggio nella Memoria “ che ha spinto le colleghe della primaria Giuliana Cuccui, Angioletta Pira e Luciana Urru , che hanno coinvolto in particolare le classi 4* e 5* A , perché ritenute più mature e pronte per questo percorso didattico ; le altre classi hanno lavorato con attività più adeguate all’età dei bambini. Questo progetto ha avuto come obiettivo quello di soffermarsi, su un’azione incisiva e mirata, capace di arrivare dritta nel cuore dei bambini, attraverso il discorso diretto di una testimonianza.

Comunità Ebraica

L'idea è nata un anno fa... le maestre Inizialmente avevano pensato che sarebbe stato emozionante per gli alunni ascoltare le parole di chi in prima persona aveva vissuto quei drammatici momenti: Liliana Segre. Così Giuliana docente di italiano e storia , intraprende l’impresa , lavorando in classe e pensando soprattutto a un’azione efficace per i bambini per le testoline alla giornata della memoria. Così propone il libro che racconta la sua storia . Il libro piace molto, i bambini incuriositi vorrebbero approfondire: a settembre inizia la stesura del progetto. Si avviano così i primi contatti con l’associazione “Liliana Segre” di cui allora ne era la stessa presidente ( fino a qualche settimana fa), che risponde dicendo di non essere disponibile per fare un viaggio così lungo, ma suggerisce il contatto Comunità Ebraica di Roma . Così , Miriam Dell’Ariccia , gentilmente si rende disponibile per un viaggio in Sardegna dalla capitale.

Miriam Dell ‘Ariccia
Per me è stato spontaneo curare il progetto “ Le deportazioni in Europa “, ideato per le classi terze (A/D), della secondaria , relativo al periodo storico che va dal 900 fino ai giorni nostri e pone l’attenzione su un momento particolare .
Le deportazioni in Europa

Un lavoro realizzato con il contributo del’ ANED ( associazione nazionale ex deportati ), ne ha messo a disposizione una serie documentaria fotografica di immagini e sequenze storiche originali.

Materiale della mostra

Considerando la contiguità del tema , i due progetti si sono intersecati in azioni mirate e calibrate all’interno delle classi che hanno interagito con percorsi diversi , ma che tutti confluivano con la stessa unità narrativa: il diverso e il debole perseguitato e offeso.

Il resto è in questo piccolo documento digitale , che ha prodotto l’evento:

Si coinvolgono alcune istituzioni e associazioni per la realizzazione del progetto, che chiede il rimborso della permanenza e del viaggio . L’unione dei Comuni , nella persona di Efisio Arbau , ha preso in carico la richiesta di finanziamento, così come l’associazione Tumbarinos nella persona di Pier Gavino Sedda che ne ha curato le operazioni , infine il Comune di Gavoi che ha collaborato attivamente e ha gentilmente concesso la sala Consiliare e definito dettagli.

La disponibilità della signora Miriam Dell’Ariccia, che ha raccontato la storia della sua vita nel momento più terribile per l’Italia, è stato un momento molto toccante e coinvolgente, non solo per i bambini e ragazzi, ma anche per gli adulti.

Saluti e accoglienza.
Il comune di Gavoi , nella persona dell’assessore Gian Mario offre un omaggio floreale.

L'evento è stato articolato in tre momenti, che ha visto altrettanti appuntamenti . Il primo (come da locandina ), è stato con un pubblico di adulti, che in religioso silenzio hanno ascoltato un coinvolgente racconto storico (leggi razziali, il 1943, l’Armistizio, i nazisti che da alleati diventano nemici, la persecuzione, la deportazione di oltre 1000 ebrei (di cui 200 bambini) del Ghetto ebraico di Roma, e infine la fortuna di essere scampata a quella deportazione).

L’incontro con la comunità, composto dalla vasta platea di un pubblico adulto, ha toccato la memoria di tanti, che per vicende raccontate da genitori, nonni, o parenti e conoscenti che hanno vissuto quel clima , ha condiviso gli anni terribili della seconda guerra, della liberazione, e di antifascismo. Sono stati momenti intensi , tutti hanno respirato le vicende senza interrompere il racconto se non alla fine , con un caloroso applauso che ha liberato tutti della tensione.

I documenti

Il racconto delle privazioni in seguito alle leggi anti razziali
Ordini da eseguire prima di essere tradotti e allontanati .
I documenti dovevano essere consegnati alle autorità.
Raccomandazioni prima della partenza

Leggi razziali

Le tre sorelle

Storia e emozioni

La consegna della patente di guida

Il secondo momento ha visto l’incontro con i bambini della scuola Primaria presso l ‘ Istituto Floris di Gavoi , che ha ospitato tutti i bambini 4* 5* della scuola Primaria di tutti i plessi :

Gavoi, Ollolai, Olzai, Ovodda.

Il dirigente scolastico Prof. Pietro Masuri, che ha condiviso e incoraggiato il progetto dalle prime fasi , ha introdotto l’incontro con un saluto di ringraziamento. Il tutto sotto la direzione attenta di Giuliana , Angioletta e Luciana.

Prima di prendere la parola Miriam, tutti i bambini della primaria di ogni plesso, hanno consegnato i lavoretti preparati con l’aiuto delle maestre.

Parole in gabbia

Il più suggestivo è stato quello della scuola primaria di Ovodda . Le classi 4^ e 5^ della primaria di Ovodda hanno lavorato insieme focalizzando l' attenzione sugli aspetti positivi, ovvero: sulle persone che hanno in qualche modo aiutato gli ebrei (cartellone sui Giusti fra le Nazioni e canzone "Il Coraggio di Essere Umani" di Mengoni), sulle parole positive (in gabbia) e negative (libere), (cartellone parole in gabbia); sono state realizzate tante farfalle di carta colorata sulle ali delle quali apaiono scritte le parole positive che hanno ritrovato la libertà... poi distribuite a tutti i presenti.che da una gabbia hanno liberato le parole gentili e di rispetto, “Parole in libertà “ appunto , che hanno fatto librare le farfalle come parole per raggiungere i cuori dell’Umanita’. E ancora hanno consegnato un cartellone illustrando la poesia di Tali Sorek “ Ho dipinto la pace “.

GIUSTIZIA ,SPERANZA, LIBERTÀ’, PACE,

Le farfalline sono state consegnate a tutti i presenti

Amore e rispetto
Parole positive
Parole in gabbia
Parole libere

Così prima di iniziare due ragazzi della secondaria hanno dato il benvenuto a Miriam. È stato un momento toccante che ha commosso tutti, in particolare Miriam, che ha chiesto di avere il foglietto che Patrizia a Gabriele hanno letto:

Racconti ...racconti ...

Patrizia: Buongiorno a tutti, oggi siamo qui riuniti per ricordare. Ma che cosa significa ricordate? Secondo il dizionario "lo Zingarelli" ricordare significa avere presente nella memoria. Ma noi cosa dobbiamo ricordare? Come tutti sappiamo il 27 gennaio è la giornata della memoria è proprio quel giorno noi dobbiamo ricordare una cosa precisa. Tantissime persone sono state rinchiuse e uccise nei campi di concentramento, e il 27 gennaio del 1945 l’ Unione sovietica aprì le porte del campo di Auschwitz e finalmente si è parlato di libertà. Non sarò di certo io a spiegarvi tutto quello che è successo perché al solo pensiero mi vengono i brividi e lacrime. Però posso raccontarti quello che pensavo alla vostra età. Avevo paura ero dispiaciuta per i tanti morti e massacrati. Le maestre a scuola ci facevano fare ogni anno oltre ai vari lavoretti, anche la stella della Shoah. Mi ricordo che la notte quando andava a letto guardavo quella stella appesa a muro e ripensando a tutto quello che sapevo mi venivano gli incubi. Nei mesi di febbraio e gennaio non dormivo e quelle poche volte che ci riuscivo facevo degli incubi tremendi. Però non ho mai sognato di essere deportata o uccisa, sognavo di far parte di quelle persone che vedendo tutto quello che stava accadendo non facevano nulla. Temevo temo e temerò che possa riaccadere. Ma come si fa a evitare tutto ciò? ricordando tutto l'accaduto, ma soprattutto capire e ricordare che la razza è una : quella umana ! perché non cambia da dove veniamo, di che colore siamo o in che regione crediamo noi siamo tutti uguali .

Conclusione e saluti
I simboli del terrore del regime nazista.

Gabriele: Come ben hanno detto i miei compagni e come credo sia stato chiaro a tutti , oggi abbiamo l’occasione per fermarci e sentire dal vivo alcuni momenti di storia Vera. Un’occasione questa che non ci capita spesso; la signora Miriam è venuta dall’altra parte del mare, per portare la sua testimonianza, e se ha fatto questo sacrificio credo che ne valga la pena ascoltarla con attenzione. Noi della terza media , che siamo quelli più grandi del nostro Istituto siamo quelli che di più hanno affrontato questi argomenti , molto difficili per alcuni versi, ma altrettanto chiari . Perché anche se siamo piccoli, quando si tratta di capire la storia, capiamo che alcune azioni fatte da uomini adulti non erano giuste , anzi ... Per questo siamo grati della sua presenza , infatti, se anche siamo ancora piccoli abbiamo capito che queste cose non dovevano accadere, ma non basta perché devono più accadere mai più ! e nel ricordarle , nel capirle, studiarle , abbiamo il compito di costruire un futuro di pace, e rispetto reciproco, per il bene di tutta l’umanità. Grazie della sua visita , e della grande occasione, la invitiamo a visitare la nostra mostra documentaria, venga a trovarci nel nostro istituto, le presenteremo il nostro lavoro, che se anche conosce bene tutti i fatti storici , siamo certi che sarà un momento piacevole di condividere con noi il nostro piccolo mondo. Grazie.

I bambini della Primaria dell’ Istituto.

Il terzo momento è stato quello con la scuola Secondaria . Tutti i ragazzi delle classi delle Medie hanno incontrato sempre presso l’Audiutorium Miriam, che è stata accolta con una serie di interventi dei ragazzi di Gavoi , che hanno fatto gli onori di casa con la lettura di poche righe.

Antonio : Buongiorno, siamo onorati di avere qui con noi, nella nostra piccola comunità, una persona della sua importanza, perché nel nostro piccolo vissuto di studenti, sentire le sue parole è come leggere una pagina di storia, che talvolta ci appare noiosa e difficile, con la sua presenza siamo certi che si tratta di storia vera e reale. La ricorrenza della Shoah , ci invita a capire meglio cosa è successo 70 anni fa , anni terribili , che sembrano lontani , ma che sono sempre attuali , specie per noi ragazzi di terza che apprendiamo dai libri e dalle immagini che abbiamo visto nella mostra documentaria che abbiamo curato queste settimane. Grazie alla sua testimonianza , vogliamo impegnarci a preservare meglio il valore del rispetto e della tolleranza, spesso nella nostra società è dimenticato nei social e altri canali di comunicazione. Per questo cogliamo ancora una volta l’occasione per ringraziarla . Siamo certi che la sua storia-testimonianza è una preziosa lezione che ci accompagnerà sempre perché ci fa capire che nonostante tutte le bruttezze di cui l’uomo è capace con azioni sbagliate, ancora oggi lei è qui a ricordare quei momenti terribili con forza e coraggio, e cercando sempre di affrontare la vita con ottimismo. Per questo non dimenticheremo.

Maria Gavina : per noi è un grande piacere averla ospite nel nostro istituto a parla di fatti tremendi che devono essere dimenticati, ma lei è qui a portare un messaggio di pace e perdono, che noi accogliamo con fiducia e con la promessa che non dimenticheremo i sacrifici di chi ha pagato innocentemente.

La Shoah

Carlotta: Tutti gli anni il 27 Gennaio ricorre la giornata della memoria. In questo giorno si ricordano tutte le persone che sono state uccise solo per essere considerate diverse. Penso che quest'anno grazie all'impegno che abbiamo preso io con i miei compagni abbiamo capito che nessuno è autorizzato a uccidere solo per le diversità. Le diversità vanno affrontate aiutando e non uccidendo. Come hanno detto i miei compagni, questa data per noi è una data che richiama tutti perché per noi però ha avuto un valore diverso , perché con lo studio abbiamo approfondito tutte le vicende storiche con una mostra che ci ha coinvolto maggiormente, sensibilizzando i nostri animi e cuori che pur nella nostra ancora giovane età hanno avuto un effetto diverso. Poi la sua presenza ha confermato queste pagine di storia, perché ci ha fatto capire che questo ha fatto parte di una realtà non tanto lontana. Se comprendendere è impossibile conoscere è necessario, cio che è accaduto puo ritornare. Le coscenze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre

Miriam, ha ringraziato e ha dedicato quasi due ore di racconto.

La testimonianza di una donna che racconta la storia di una bambina, che a due anni deve cambiare nome, si chiamerà MEMME per poter scampare alla triste condanna a morte insieme alla sua famiglia. Una storia raccontata in un libro.
Il libro che racconta tutta la storia di MEMME.

“Memme Bevilatte salvata da Teresa” scritto dal giornalista Italo Arcuri racconta la storia di salvezza di otto ebrei, avvenuta a Riano, durante l’occupazione tedesca. A Riano, il paese a 23 Km da Roma, durante gli anni dell’occupazione tedesca, due coniugi: Teresa Giovannucci e Pietro Antonini, mettendo a rischio la loro vita, per nove mesi, nascosero presso la propria casa, otto ebrei, tra cui una bambina di tre anni, Miriam Dell’Ariccia, alias Memme Dell’Ariccia, salvandoli da morte sicura.

I bambini ascoltano rapiti

I ragazzi anche se non sempre in silenzio, hanno ascoltato rapiti , specie quando con tono sereno Miriam ricordava il sacrificio di una bambina di due anni che per venti giorni è rimasta immobile senza fiatare, seduta su una sedietta che ancora oggi Miriam nei momenti più intimi tiene ai suoi piedi ripensando all’ infanzia degli affetti familiari e alle ingiustizie del mondo.

Grazie Miriam, per averci regalato queste emozioni.

L’incontro si è chiuso per dare modo ai ragazzi di completare la mattinata con la visita alla mostra allestita curata e presentata dai ragazzi delle terze di Gavoi .
LA MOSTRA DELLE CLASSI TERZE -SCUOLA MEDIA GAVOI-

Un lavoro di ricostruzione storica dei momenti drammatici di quegli anni, dalla prima guerra mondiale alla seconda , con un materiale fotografico e didascalico di tutte le tappe determinanti che compongono quel mosaico terribile.

Un riepilogo autentico e chiaro raccolto dall’ ANED , che gentilmente ha messo a disposizione il materiale e che è stato analizzato studiato dai ragazzi che hanno approfondito con una serie di materiali di cartellonistica

Gabriele
Anche Pasqualino ci ha offerto il suo contributo ❤️❤️❤️🌞
Ecco alcuni lavori dei ragazzi
Alcuni lavori dei ragazzi di 3*Ae 3*D
La mostra
Ecco la mostra fotografica, che i ragazzi di tutte le scuole primarie e secondarie dell’Istituto hanno visitato.

La mostra sarà a disposizione di ha piacere di conoscerla, saranno gli stessi ragazzi a illustrarla con gli approfondimenti che hanno preparato.

Patrizia apre la mostra ai bambini della Primaria
Secondaria

Le persecuzioni hanno inizio...

Primaria
Alcune schede della mostra
Primaria

I ragazzi di Ovodda, di Ollolai e Olzai si alternano....

I ragazzi presentano i lavori
I ragazzi a gruppi di sette o otto per classe ascoltano le spiegazioni dei compagni.

Le visite sono state intense, i ragazzi hanno seguito con interesse .

Il preside . Tutto il personale di segreteria .
Il personale di Segreteria
Così nel pomeriggio prima che Miriam lasciasse il nostro piccolo centro, ha reso onore al lavoro dei ragazzi, che l’hanno accolta con uno scosciante applauso.
Miriam segue in silenzio le spiegazioni dei ragazzi

Memme ha ascoltato i ragazzi, e si è congratulata con loro per l’esposizione e la conoscenza degli argomenti.

L’impresa di Hitler
I tedeschi si preparano alla guerra.
La mostra giunge al termine.
La firma di MEMME, che si congratula per il lavoro dei ragazzi, che rispondono con un applauso.

Il valore di questo progetto, è duplice, da una parte , credo che sia l’elemento essenziale dell’insegnamento, inteso a non degenerare con l’idea che sia giusto esternare la forza del male , intesa come elemento unitario di quei tempi, ma vuole essere invece una rilettura dell’uomo moderno a voler chiarire che nell’esternazione dello sconforto , vi sia la luce proprio nella didattica di assumere un impegno, un dovere . Questo è a tradurre l’eredità , che dobbiamo sempre pensare contro una realtà in cui uomini comuni possano trasformarsi in carnefici, per questo dobbiamo essere vigili ad ‘intercettare’ la pericolosità intrinseca di qualsiasi politica di emarginazione, di esclusione.

L’altro aspetto è quello che dobbiamo andare a seminare nelle nuove generazioni , affinché capiscano anche con piccoli esempi , lavoretti, ricerche , disegni, studio o conoscenze storiche il valore dell’insegnamento .

Perché ricordare

Grazie a tutti per essere arrivati fin qui con la lettura, mi lusinga se è stata piacevole e se la ritenete di contenuto; l’attività vuole essere esemplificativa a un progetto che è difficile da riassumere e da trasmettere , perché è sentito e considerato un valore inestimabile, per il tema trattato e per la sua valenza educativa.

Maria Antonella Cadau .
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Antonella Cadau
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