Riprendiamoli ecco com'È nata questa inchiesta
La collaborazione tra il gruppo Espresso e il gruppo di Confiscati Bene nasce a settembre 2014 quando sui 18 quotidiani locali viene pubblicata, per la prima volta, la mappa dei beni confiscati in Italia, regione per regione.
Bologna, marzo 2015
L'idea di creare un contenitore dove far confluire quanto più materiale possibile sui beni confiscati nasce nel marzo 2015 allo Spaghetti Open Data di Bologna, il meeting annuale di cittadini italiani interessati al rilascio di dati pubblici in formato aperto.

Tutti sapevano già, al minuto zero, di essere pronti per andare avanti, per prendere sotto braccio un progetto e aggiungere un pezzo di percorso da fare insieme
Esplosioni di creatività tra esperti di catasto, informatici, giornalisti e grafici. La tavolata ha trasformato le idee in realtà. E alla fine di tutto, un semplice saluto: "Ci teniamo in contatto". Così è stato, bello.
Marianna Bruschi, Agl - La cronaca italiana
Nei mesi successivi, i giornalisti di ConfiscatiBene hanno continuato a raccogliere materiale e dati. Dai fogli di calcolo e dai ritagli di giornali locali sono emerse le storie di beni confiscati alla mafia: casolari abbandonati, terreni incolti ma anche la seconda vita di aziende.
Immaginate per un istante di trovarvi in un immobile confiscato a un camorrista. Immaginate quello che è avvenuto lì, negli anni: quante storie di quotidianità terribile, di atti criminali pianificati... È un aspetto macabro dei beni confiscati. Ma immaginate anche il dopo: cosa potrebbe succedere dopo la confisca?
Andrea Nelson Mauro, dataninja - Confiscatibene
Dall'Italia all'Europa. Confiscati Bene decide di allargare la ricerca ai paesi vicini: Inghilterra, Francia e Spagna. Il risultato di mesi di dati incrociati, leggi nazionali differenti e casi di cronaca è l'inchiesta internazionale "Confiscated goods, the dark billions": i beni confiscati in Europa valgono quattro miliardi di euro.
Su L'Espresso, media outlet italiano dell'inchiesta, viene pubblicato un approfondimento sul riciclaggio di boss italiani in penisola iberica e in Costa Azzurra e lo scandalo della villa confiscata in Francia a un usuraio calabrese colluso con la ndrangheta, affitata online su Airbnb.
Urbino, dicembre 2015
Entrano a far parte del progetto i praticanti giornalisti dell'Istituto per la formazione al giornalismo. Con un workshop di due giorni eun'immersione nel mondo dei beni confiscati, i datajournalist Andrea Nelson Mauro e Gianluca De Martino costruiscono insieme a un gruppo di allievi il progetto “Confiscati Bene Marche”.
La prima cosa da fare è quella di capire quanti e quali sono le aziende e gli immobili sottratti alla criminalità sul territorio regionale. E per avere un quadro completo, sono state inviate decine di mail, contattati uffici tecnici del Comune e assessori. Lungaggini burocratiche a parte, il dato c'è: nelle Marche i beni confiscati sono 58. Il picco nella provincia di Pesaro-Urbino. Ora bisogna raccogliere le storie...

La prima storia a Cupramontana, in provincia di Ancona. Qui, il rudere confiscato a Enrico Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana, è diventato un centro per utenti con disagio psicologico
Non è stato facile assemblare tutti i pezzi che componevano la storia di questo bene confiscato, nonostante la grande disponibilità di Comune e associazioni
Martina Nasso, Istituto per la formazione al giornalismo - Urbino

Per la seconda storia, i praticanti giornalisti si sono spostati a Isola del Piano, in provincia di Pesaro-Urbino. Nella villa confiscata dove prima viveva Ruggero Cantoni, un usuraio di Erba, adesso è nata una una fattoria della legalità
La fattoria è nascosta tra i sali-scendi delle colline marchigiane. L'edificio lì da solo ha un'aria inquietante e la mancanza di luce non facilita le riprese. La sorpresa arriva in giardino: i murales sono un'esplosione di colore
Enrico Forzinetti, Istituto per la formazione al giornalismo - Urbino

L'ultima storia raccolta dagli allievi dell'Ifg è quella di Athos Rosato, il "re delle vongole" di Fano, in provincia di Pesaro-Urbino.

In uno degli appartamenti confiscati al commercialista di Rosato, il Comune attiverà un progetto di 'co-housing': la struttura sarà a disposizione dei fanesi senza casa
Rapportarsi con l'amministrazione comunale non è stata cosa semplice: il giornalismo di provincia si alimenta con rapporti di fiducia
Marco Tonelli, Istituto per la formazione al giornalismo - Urbino
Marzo 2016
Dall'Alto Adige alla Campania: i 18 giornali locali del gruppo Espresso hanno raccolto le storie dei beni confiscati alla mafia nei propri territori. In tutta Italia le aziende e gli immobili sottratti alla criminalità sono 27.000
La data di pubblicazione di questa inchiesta non è frutto di una casualità: il 21 marzo è la giornata della memoria delle vittime uccise dalla mafia.
Le storie dei giornali locali hanno aperto canali inaspettati: ci hanno chiamato associazioni no profit, pubblica amministrazioni...Tutti ci hanno chiesto e dato una mano per la pubblicazione dei dati
Gianluca De Martino, dataninja - Confiscati Bene
Aprile 2016
Continua la collaborazione tra i praticanti giornalisti e il Gruppo Espresso: sette allievi dell’istituto vengono inviati nelle redazioni dei quotidiani (Udine, Mantova, Modena, Reggio Emilia) e nella sede centrale di Roma per seguire uno stage di tre mesi, durante il quale continueranno a occuparsi del progetto sui beni confiscati
C’è molto da raccontare. La mafia avanza al nord, aumentano i sequestri e le confische, l’Agenzia nazionale fa fatica a reggere il passo dei tribunali, le associazioni segnalano gli intoppi e i casi virtuosi, i politici lavorano a un nuovo testo di legge che promette di accelerare la rinascita dei beni

Mesi per leggere tutto, chilometri macinati in cerca di storie, decine di schede aperte sul pc e pezzi di carta sparsi in giro per prendere appunti. Nulla, è inutile: quando pensi di avere finalmente un quadro generale sui beni confiscati, spunta un dettaglio dimenticato che riapre i giochi
Daniela Larocca, Istituto per la formazione al giornalismo - Urbino (da aprile Agl - Roma)
I beni confiscati sono come le scatole cinesi: aperta una ne scopri un'altra. E per avere tutte le informazioni è necessario intervistare esperti, avvocati e politici
A Roma, dentro l'agenzia dei beni sequestrati e confiscati, ci aspetta il direttore Umberto Postiglione. Dentro il palazzo del Senato, invece, un'intervista al senatore Pd, Giuseppe Lumia, per sapere a che punto è la riforma al codice antimafia ferma a palazzo Madama

Un treno per Milano per la presentazione della ricerca "Icaro" sulle aziende confiscate alla mafia di Nando dalla Chiesa. Poi di corsa, un taxi al volo, fino a alla triennale per il festival dei diritti umani per un'intervista a don Ciotti
Tecla Biancolatte, Agl - Gruppo Espresso
La ricerca delle storie è la parte più importante: per trovarle a volte basta una ricerca su internet. Altre volte occorre andare sul posto, sentire gli aneddoti di prima mano
Non bastano i grafici e i documenti dettagliati. Spesso, c'è bisogno di qualcuno che ti prenda per mano e ti guidi passo passo nelle storie per capire davvero come funziona il sistema
Jacopo Salvadori, Istituto per la formazione al giornalismo - Urbino (da aprile Agl - Roma)
L’inchiesta ha l’ambizione di essere un punto di partenza per il coinvolgimento di tutti quelli che, giornalisti e cittadini, professionisti e volontari, hanno a cuore la restituzione di queste ricchezze illegalmente accumulate dalla criminalità, per renderle fruibili dai legittimi proprietari, cioè i cittadini.
Confiscati Bene diventa in questo modo il punto di riferimento nazionale per tutte le storie, le segnalazioni, i dati aperti. Coniugare l’utilità e la narrazione, lo strumento di servizio e la possibilità di trovare soluzioni ai problemi segnalati, l’approfondimento tematico e l’attivismo: questo era, ed è, l’obiettivo del nostro progetto, sintetizzato dal titolo “Riprendiamoli”
Il team che ha lavorato al progetto
Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino: Pier Vittorio Buffa, Daniela Larocca, Jacopo Salvadori, Andrea Perini, Martina Nasso, Marco Tonelli, Enrico Forzinetti, Isabella Ciotti, Nicola Petricca, Giorgio Pinotti, Simona Desole, Vincenzo Guarcello e Dania Dibitonto
Gruppo Espresso Agl e Quotidiani Locali: Andrea Iannuzzi, Federico Badaloni, Tecla Biancolatte, Marianna Bruschi, Silvio Falciatori, Rosa Maria Di Natale, Nathalie Rose, Enrico Lorenzo Tidona, Marion Sarah Tuggey. Visual Desk: Paola Cipriani
Confiscatibene: Gianluca De Martino, Andrea Nelson Mauro, Alessio Cimarelli. Elena Iannone e Andrea Borruso