Che cos'è la leggenda? Stefano De Santis

In origine, breve narrazione relativa alla vita di un santo, dove l’elemento storico è dalla fantasia popolare deformato o arricchito di elementi irreali, e della quale, a scopo edificativo o esemplare, si dava lettura il giorno della festa del santo: la l. di san Brandano (popolare racconto medievale che narrava la navigazione fantastica del monaco irlandese Brandano il quale, salpando di isola in isola, trova prima l’inferno, poi le isole Fortunate e infine il paradiso terrestre). Per estens., qualsiasi racconto tradizionale di argomento religioso o eroico, nel quale i fatti e i personaggi, sia immaginarî sia desunti dalla storia (ma soggetti in questo caso a un’amplificazione fantastica che altera il dato storico), sono in genere collegati con luoghi e tempi determinati: la l. di Romolo e Remo; le origini di quel popolo si perdono nella l.; l’epopea di Garibaldi ha acquistato nella fantasia del popolo un sapore di leggenda; entrare nella l., di personaggio che, per il carattere eroico e straordinario delle sue imprese, è destinato ad acquistare, nel ricordo e nelle narrazioni, aspetto leggendario, mitico. c. Cosa inventata, non vera: sono tutte leggende; si vanno spargendo molte l. sul suo conto. d. Nel linguaggio giornalistico e antropologico, l. urbana (o anche metropolitana), racconto che circola e si diffonde rapidamente per via orale, ambientato in luoghi «comuni» (la città, un appartamento, un negozio, un’autostrada, ecc.) e che riguarda episodî (riferiti come realmente accaduti, ma incontrollabili) il cui nucleo centrale è rappresentato da un incidente, per cui, da un avvio banale, gli avvenimenti si svolgono in modo ora raccapricciante, ora angoscioso, ora misterioso, facendo leva su sentimenti primordiali. 2. In musica, termine a volte usato per designare brani di intonazione epico-lirica il cui soggetto è generalmente di carattere sacro. 3. (anche nella forma lat. legenda) a. L’insieme delle parole, intere o abbreviate, disposte circolarmente lungo l’orlo del tondino o disco della moneta, al dritto e al rovescio; solitamente in relazione con il tipo figurato, comprende i nomi e i titoli del sovrano o il nome dello stato, nomi di santi, invocazioni, motti, imprese araldiche, ecc.; il complesso della leggenda e del tipo è detto impronta. Analogam., è detta leggenda l’iscrizione che si legge sulle medaglie, e, nei francobolli, quella, per lo più relativa al soggetto grafico, che eventualmente viene stampata oltre alle indicazioni dello stato di emissione e del valore nominale. b. In araldica, designazione complessiva di tutti i motti, divise o gridi di guerra posti in un’arme. c. Nelle carte geografiche, atlanti, grafici e sim., titolo sotto il quale sono riportati e spiegati i varî segni convenzionali, e la parte stessa, di solito chiusa entro un riquadro, dove sono date tali indicazioni. d. Dicitura esplicativa posta sotto un disegno, figura, ecc.; più comunem. detta didascalia.

Ecco un esempio di leggenda
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Stefano De Santis
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